Da sempre, alcuni settori lavorativi hanno richiesto delle attenzioni maggiori in termini di sicurezza e di regolamenti relativi al modo di svolgere la professione, con un’attenzione maggiore nei confronti del codice vestiario che, molto spesso a causa di prescrizioni legislative, viene richiesto con qualità e specifiche particolari. Ad oggi, in un periodo in cui si fa particolarmente attenzione al benessere del lavoratore, a prescindere dalla branca di riferimento, diventa ancora più importante rispettare le normative vigenti.
Sono diversi, per altro, i lavori che richiedono un codice vestiario peculiare, soprattutto se si va ad esaminare il settore dell’industria, ad esempio. Ci preme, in questa sede, fare un piccolo inciso sull’abbigliamento antinfortunistico e quello da lavoro vero e proprio, molto più di una semplice divisa, come scopriremo nei paragrafi che seguiranno. Specie chi muove i primi passi all’interno di queste realtà o, comunque, a tutte le persone a cui viene richiesta una specifica attrezzatura, sorgono spontanee delle domande a cui proveremo a rispondere nelle prossime righe.
Questa guida è, infatti, dedicata proprio a tutti coloro che necessitano di un background adeguato sull’abbigliamento da lavoro, i dispositivi di sicurezza individuali e le protezioni antinfortunistiche che, come detto, risultano necessarie in moltissimi settori lavorativi e, soprattutto, quelli in cui sono necessari elevati sforzi manuali in condizioni più o meno pericolose.
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Capi da lavoro e abbigliamento antinfortunistico: alcune info utili
Quando parliamo di abbigliamento da lavoro, è il caso di apporre le giuste differenze con i dispositivi antinfortunistici, soprattutto quando si è in procinto di acquistare l’attrezzatura necessaria per andare a lavorare in un contesto che potrebbe celare dei pericoli e, in cui dei sistemi appropriati potrebbero, effettivamente, fare la differenza.
Quando ci riferiamo all’abbigliamento da lavoro, quindi, lo facciamo per identificare dei capi che proteggono quelli civili dall’usura e dallo sporco e che si rivelano molto utili per dare pulizia e uniformità all’azienda che si rappresenta o alla propria attività. Si tratta di capi molto riconoscibili ed utilizzati in maniera intensiva sul lungo periodo. Onde evitare costanti sostituzioni, quindi, vi consigliamo vivamente di dare un’occhiata su eurohatria.com/it per trovare uniformi, salopette e tenute ideali per le mansioni in cui vengono richieste e dagli standard qualitativi ottimali, importantissimi per resistere anche alle sollecitazioni più stressanti.
Tornando all’abbigliamento antinfortunistico, invece, esso aggiunge degli elementi ai capi da lavoro appena elencati, allo scopo di proteggere l’utilizzatore quando svolge le sue mansioni. Vien da sé, ad esempio, che un imbianchino potrà aver bisogno di una tuta bianca e di scarpe resistenti, ma di certo, non gli saranno necessari stivali con la punta in metallo, poiché, lavorando nel mondo della ristrutturazione e, nella fattispecie, tinteggiando le pareti, non dovrà appesantirsi con dispositivi utili a salvaguardarlo da infortuni specifici, utili invece per chi solleva carichi pesanti, come ad esempio un muratore.
Cosa dice la legge sull’abbigliamento da lavoro?
Ciò che regola e prescrive l’utilizzo di abbigliamento antinfortunistico all’interno dei luoghi di lavoro è l’articolo 475 del 1992. Vien da sé, essendo questi indumenti che hanno la funzione di salvaguardare la persona che li indossa dai cosiddetti “rischi del mestiere”, che il loro utilizzo assuma un carattere obbligatorio, mentre l’utilizzo dei capi da lavoro è a discrezione dell’azienda nella quale si presta servizio o delle proprie preferenze.
Insomma, come potremmo identificare un meccanico senza la sua caratteristica tuta monopezzo o un cuoco senza casacca a bottoni? L’abbigliamento da lavoro è fondamentale per dare riconoscimento e senso alla propria professionalità, a prescindere dalla mansione che si ricopre. È proprio per questo motivo che, oggi com’è oggi, l’abbigliamento da lavoro non sia solo simbolo di professionalità, ma un vero e proprio strumento di marketing.