Aprire un’azienda agricola: quali sono i requisiti?

Al giorno d’oggi, sempre più persone scelgono di cambiare vita per iniziare un lavoro che consenta di stare a contatto con la natura. L’apertura di un’azienda agricola è una soluzione molto apprezzata; si parla di un business che, se ben gestito, può rivelarsi profittevole considerando anche il fatto che la richiesta di prodotti della terra genuini e provenienti da filiere controllate è altissima.

Sono diversi gli step da considerare nel momento in cui si decide di aprire un’azienda agricola. Bisogna trovare la struttura giusta – lnteraliaImmobiliare.com propone diverse aziende agricole in vendita in Toscana, con la garanzia della selezione da parte di una realtà specializzata e sul mercato da anni – ma, prima di tutto, informarsi sui requisiti. Vediamo quali sono nelle prossime righe di questo articolo.

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Apertura di un’azienda agricola: i requisiti da soddisfare

Il primo requisito da soddisfare per aprire un’azienda agricola – si precisa che, per poter parlare di “società agricola”, è necessario che vengano esercitate le attività specificate nell’articolo 2195 del Codice Civile – è il fatto di essere un IAP (Imprenditore Agricolo Professionale). 

Le peculiarità di questa figura, che vede nell’attività agricola la sua fonte di sostentamento economico primaria, è regolamentata, dal punto di vista normativo, dal Decreto Legislativo 99/2004.

Per diventare imprenditori agricoli professionali, è necessario essere in possesso di alcuni criteri previsti dalle varie normative regionali. 

Esistono anche dei requisiti generali, che sono i seguenti:

  • Ricavare almeno il 50% del proprio reddito da lavoro da un’attività agricola;
  • possedere conoscenze in materia di agraria frutto del possesso di un diploma verticale o di una laurea. In alternativa, possono definirsi imprenditori agricoli professionali coloro i quali hanno esercitato un’attività agricola per almeno tre anni o che hanno frequentato corsi organizzati dalla Regione.

Un doveroso cenno va dedicato al caso dei coltivatori diretti, ossia gli imprenditori che si dedicano totalmente a lavorare la terra o ad allevare animali (possono essere sia proprietari, sia affittuari, sia usufruttuari degli spazi dove avviene la produzione di agricola o la gestione delle mansioni legate all’allevamento).

In questo frangente, come previsto dalla Legge 1047/57 e successive modifiche, è obbligatoria la sottoscrizione di un’assicurazione sociale.

Apertura della Partita IVA, regime fiscale, gestione previdenziale

In quali casi, quando si avvia un’azienda agricola, è necessario aprire la Partita IVA? La legge italiana prevede che, in caso di fatturato annuale inferiore a 7.000 euro, la realtà possa rientrare nel regime di esonero dedicato in maniera specifica alle aziende agricole.

Chi soddisfa l’appena menzionato requisito con la sua azienda agricola, non è obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi. Non ha neppure l’onere di versare le imposte e di dichiarare l’IVA. Lo stesso si può dire per la registrazione delle fatture.

Attenzione: quando si ha a che fare con il regime agevolato dedicato alle aziende agricole, si hanno altri obblighi a cui fare riferimento. Ecco quali:

  • Conservazione delle bolle doganali;
  • conservazione delle fatture dei beni acquistati;
  • conservazione delle copie delle autofatture rilasciate a fornitori le cui imprese non rientrano nel regime di esonero.

Se si superano i 7.000 euro di fatturato, è necessario scegliere un regime IVA. L’opzione da considerare è il regime ordinario, grazie al quale l’imprenditore ha la possibilità di recuperare l’IVA assolta sui beni acquistati, proprio come fanno tutti gli imprenditori con un’attività commerciale.

Cosa dire, invece, in merito ai contributi? Che l’imprenditore agricolo deve finalizzare l’iscrizione all’INPS. Ci sono due opzioni da considerare. Quali sono? La gestione dedicata agli imprenditori agricoli professionali e quella che, invece, riguarda i coltivatori diretti.

Un aspetto essenziale da sottolineare riguarda il fatto che, nel caso della gestione a cui fanno riferimento gli imprenditori agricoli professionali, non ci sono vincoli a cui fare riferimento per la manodopera.

Necessario, però, è soddisfare i requisiti elencati nell’articolo 1 del Decreto Legislativo 99/2004, dedicato alle peculiarità della figura dell’imprenditore agricolo professionale.