Come lanciare un brand di moda: 4 consigli per non sbagliare

Sono tantissime le persone che, ogni giorno, scelgono di mettersi in proprio. Fare questo passo nel mondo del fashion, lanciando il proprio brand di moda, vuol dire entrare in un settore che, per l’economia italiana, è a dir poco strategico.

Attenzione, però: si tratta anche di un mercato ricco di concorrenza, motivo per cui è cruciale, prima di mettersi in gioco concretamente, studiare la situazione. Nelle prossime righe, vediamo assieme quattro consigli strategici che è importante fare propri per non sbagliare.

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Studiare i competitor

Studiare i competitor è fondamentale in ogni settore, in particolare in quello fashion. Negli anni, sul mercato sono state proposte tantissime collezioni. In molti casi, si parla di capi e di accessori che si assomigliano tra loro. Alla luce di ciò, nel momento in cui si progettano le peculiarità del proprio brand è importante avere bene chiara la UPS (Unique Selling Proposition).

Di cosa si tratta? Di una dichiarazione attraverso la quale si fa capire al proprio target in che modo il proprio brand è diverso dagli altri e migliore.

Si può puntare, per esempio, sul fatto di garantire, a chi indosserà i capi e gli accessori, di sentirsi elegante anche quando passa il tempo in casa, ma anche porre l’accento sul fatto di essere gli unici a produrre capi con un particolare processo artigianale.

L’importanza della scelta strategica dei fornitori e dei partner

Nessun uomo è un’isola, recitava una poesia del passato. Lo stesso si può dire dei business e, in particolare, di quelli legati al mondo fashion. Per lanciare un brand di moda, è necessario rivolgersi a fornitori e partner di qualità.

C’è chi produce tutto in house, ma per riuscirci è necessario partire con, dalla propria, un’ingente quantità di risorse economiche. Dai ricami su tessuti, una vera e propria arte nella quale le piccole imprese italiane primeggiano a livello mondiale, facendo scuola, fino al confezionamento, sono diversi gli step della filiera che possono essere delegati a terzi.

Come trovare le aziende giuste? Il web aiuta, su questo non ci piove. Le recensioni positive, la presenza di un sito web aggiornato e di materiale fotografico di qualità sono dei biglietti da visita preziosi.

In questi casi, però, nulla è come una stretta di mano. Ecco perché può essere utile prendere la mail, contattare i vari product manager e fissare un incontro dal vio per discutere della partnership.

La selezione mirata dei canali web da presidiare

Ricorda: non devi essere presente su tutti i canali disponibili online. Valuta bene dove è presente il tuo pubblico e concentrati su quello spazio. Questo può voler dire, per esempio, vendere solo su Instagram.

Attenzione: in questo caso, fino a quando non aprirai la Partita IVA non potrai, per motivi legati all’inquadramento degli hobbisti,esporre pubblicamente i prezzi.

I vantaggi dei temporary shop

Oggi come oggi, i numeri del settore fashion corrono sul web. Questo, però, non deve far pensare di poter mettere in secondo piano il valore dell’interazione dal vivo, che può essere vantaggiosa anche ai fini del consolidamento della brand awareness e della fiducia da parte dei propri clienti (incontrare chi sta dietro le quinte di un determinato business permette, in molti casi, di chiarire dubbi e di sentirsi più tranquilli sulla qualità del prodotto).

In virtù di ciò, quando si progetta il lancio del proprio brand fashion è il caso di informarsi anche sull’ubicazione e sui costi dei principali temporary shop nella propria zona (e non solo).

Affittarne uno per qualche giorno, se lo si sceglie in posizione strategica e se ci si fa aiutare da professionisti per l’organizzazione di veri e propri eventi, può contribuire tantissimo a umanizzare il brand e ad alzare il fatturato.