Per un pensionato richiedere un prestito può essere una scelta conveniente e lungimirante. Fare domanda per un finanziamento risulta utile quando c’è bisogno di acquistare un bene, un immobile o avere a che fare con altre spese. Adempimenti legati alla singola persona oppure più in generale alla famiglia e ai propri discendenti.
La materia dei prestiti è piuttosto complicata ma con i giusti consigli si può evitare di sbagliare e considerare tutte le opzioni possibili. Con questa guida, vogliamo fornire un quadro riassuntivo della questione.
Continuate a leggere e scoprirete come fare per avere un finanziamento con pensione e quanto chiedere. È bene cominciare però dalle tipologie di prestito e dalle loro peculiarità.
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Tipologie e caratteristiche
Il finanziamento è concesso a chi percepisce la pensione e viene assicurato da istituti di credito e società finanziarie. Infatti, questa categoria di persone ha mensilmente un reddito sicuro e può dare la garanzia di ripagare le rate del prestito. Le banche, per questo motivo, offrono l’accesso al credito con più facilità rispetto ad altri contesti e situazioni.
L’istituzione dei prestiti per pensionati è avvenuta nel 1995 e da allora sta riscuotendo un grande successo. Molte sono le tipologie presenti in Italia e dedicate ai pensionati.
Prima di tutto, la cessione del quinto. Chiamato così perché le rate da rimborsare non superano il quinto di quanto il richiedente guadagna ogni mese e vengono trattenute direttamente alla base. Queste possono essere divisi dai 24 ai 120 mesi. Come garanzia basta dare la pensione e rientrare in alcuni parametri. Il pensionato Inps o ex Inpdap non deve avere più di 79 anni e non deve percepire assegni di invalidità, sociali o sostegno al reddito. Sono esclusi dal prestito coloro che hanno pensioni in contitolarità mentre tra i beneficiari ricadono anche gli iscritti alle liste di cattivi pagatori e i protestati. La cessione del quinto dura massimo 10 anni e prevede una ratta fissa che non va oltre il 20% del valore pensionistico netto su base mensile.
Un secondo tipo è il Prestito vitalizio ipotecario. Si tratta di una forma di finanziamento con ipoteca dell’immobile in cui si risiede. Non ci sono rimborsi né interessi, almeno fino alla morte di chi sottoscrive il prestito. Le spese successive, una volta capitalizzate, sono da addebitare dunque agli eredi
Una terza e ultima forma di finanziamento è quella che fa capo all’Inps. Parliamo di prestiti piccoli o pluriennali a tasso agevolato, validi solo per i dipendenti pubblici.
Si possono richiedere piccole somme da rimborsare in tempi brevi, da 1 a 4 anni. Oppure fare domanda per prestiti più consistenti e su lungo termine, pluriennali appunto. Le rate sono rimborsate con accredito in pensione. Per i prestiti pluriennali indiretti, invece, bisogna fare riferimento a banche convenzionate con l’Inps. Chi decide per questo finanziamento deve possedere una pensione superiore ai 500 euro, cioè la cifra minima erogata dallo Stato italiano.
Come muoversi e quanto chiedere
Ora che abbiamo chiarito le varie tipologie, vediamo come muoversi concretamente per ottenere il prestito.
Una volta fatta la scelta sul tipo di finanziamento che più si addice alle vostre esigenze, dovete avere a disposizione alcuni documenti. Un documento d’identità valido, il codice fiscale, l’ultimo cedolino della pensione (che l’Inps vi invia a casa) e la Comunicazione di cedibilità. A questi, limitatamente al prestito ipotecario, bisogna aggiungere il certificato catastale, lo stato di famiglia, la perizia immobiliare e la relazione notarile (o atto di provenienza). I cittadini stranieri presenteranno anche l’attestato di residenza e il certificato di soggiorno; quest’ultimo solo per i non comunitari. In alcuni casi, può essere richiesta la sottoscrizione di una polizza vita.
Presentata la documentazione e fatta la sottoscrizione, presso gli uffici preposti o se siete pratici tramite Internet, bisogna attendere i canonici tempi di erogazione. I tempi sono variabili in relazione alla tipologia di prestito da voi preferita. Nella maggior parte dei casi, comunque, l’attesa non può eccedere i 90 giorni.
Quanto chiedere in prestito?
Quanto si può chiedere? La risposta è dipende. Per la cessione del quinto, di solito non si va oltre i 75 mila euro; 50 mila per i finanziamenti gestiti dall’Inps. Con il prestito ipotecario la somma cresce in maniera esponenziale, fino ad un massimo di 350 mila euro. Molto ha a che fare anche con quanto prendete di pensione e da altri fattori come la banca o l’istituto finanziario al quale vi siete rivolti. Per essere sicuri prima della sottoscrizione, conviene consultare uno dei simulatori che si trovano online. In modo da analizzare pro e contro della richiesta finanziamento.
E così abbiamo terminato anche questa guida. Se vi piacciono questi contenuti, continuate a seguire il nostro sito e leggerete altre informazioni ed articoli di questo genere. Vi aspettiamo qui sotto per domande, commenti e feedback sui finanziamenti con pensione o sui prestiti in generale.