Come, quando e perché è possibile chiedere e ottenere la revisione di un assegno di mantenimento e come un investigatore può dare supporto al nostro avvocato per riuscirci?
Il momento della separazione è sempre complesso da affrontare per una coppia, stressante e triste, in particolare se sono coinvolti anche dei figli minori. Quando si avvicina il momento di dover affrontare un divorzio ci sono molti aspetti da considerare e vari professionisti che ci possono supportare, in vario modo.
Non sempre però si valorizza abbastanza il lavoro congiunto dell’avvocato e di un buon investigatore privato.
Al momento della separazione di una coppia sposata, il codice civile prevede l’obbligo per il coniuge con maggiore disponibilità economica di provvedere al versamento di un assegno, detto di mantenimento, a beneficio dell’ex coniuge, individuato come più debole nella coppia. Spesso si tratta dell’ex moglie che magari non lavora per prendersi cura dei figli.
In genere chi riceve l’assegno è del tutto privo di un reddito proprio e non potrebbe di conseguenza rispondere alle sue personali necessità e a quella dell’eventuale prole.
Nel caso di una separazione consensuale in genere stabilire l’ammontare dell’assegno di mantenimento non rappresenta un grosso problema. La situazione diventa invece decisamente più difficile se non si trova un accordo e uno dei coniugi avanza all’altro una specifica richiesta di addebito, attraverso il proprio avvocato.
In questi casi si assiste a volte a vere e proprie battaglie legali. A decidere in fine sarà un giudice, che dovrà stabilire a chi accordare l’assegno e anche il suo importo, che potrà anche essere aggiornato nel corso del tempo.
Revisione dell’assegno di mantenimento: perché un investigatore privato?
Siamo spesso abituati a pensare ad un investigatore privato come ad una figura uscita da un giallo o un vecchio film, ma le agenzie investigative sono una realtà che fa parte del nostro quotidiano e che ci può dare concreto supporto in molte situazione. Tra queste anche se ci troviamo ad avere la necessità di verificare le condizioni di un ex coniuge, che magari dichiara di non avere reddito, ma potrebbe ad esempio lavorare in nero per continuare a percepire l’assegno di mantenimento.
Le decisioni che come detto verranno prese dal giudice, potranno essere influenzate e anche eventualmente modificate nel tempo, ad esempio se siamo entrati in possesso di prove di un evidente cambio del tenore di vita di uno degli ex coniugi.
Un investigatore privato può anche verificare se il coniuge beneficiario dell’assegno di mantenimento non abbia deciso di intraprendere una nuova relazione stabile con un’altra persona, non abbia trovato un lavoro o aperto un’attività, senza comunicarlo all’ex che continua a pagare l’assegno.
Un’agenzia di investigazione seria e competente potrà, anche interfacciandosi con chi offre assistenza legale all’ex coniuge, raccogliere prove che avranno un valore legale e un peso rilevante nell’orientare le scelte del giudice.
L’azione sinergica di un buon avvocato e un buon investigatore potranno dare il massimo supporto per affrontare una situazione non facile, assicurandosi che i propri diritti non vengano lesi in alcun modo.